Mario Schifano: Genio e Star del Mercato dell'Arte Italiana. In tanti lo definiscono folle, e alcuni che lo hanno conosciuto lo descrivono come un matto da legare. Io, invece, preferisco chiamarlo genio. Stiamo parlando del grande artista del Novecento, l’inventore della Pop Art italiana, che ha fatto di Piazza del Popolo e del Caffè Rosati a Roma il suo epicentro creativo: Mario Schifano. Dalla sua morte a oggi, il valore delle sue opere è esploso in modo incredibile, consacrandolo come una vera star del mercato dell'arte italiana. Non c'è modo di negarlo: oggi, tutti vogliono Mario Schifano. Tuttavia, se le opere degli anni Sessanta hanno ormai raggiunto cifre da capogiro, quelle degli anni Settanta rappresentano un’opportunità interessante per chi desidera entrare in questo mercato, grazie a prezzi ancora abbordabili.

Mario Schifano (1934 – 1998), Tempo Moderno, 1962. Foto by Sotheby's
Gli Anni Sessanta: Un Treno Già Partito
Le opere degli anni Sessanta sono ormai un territorio per collezionisti navigati e investitori con una notevole disponibilità finanziaria. Come dimostra il record ottenuto all’asta di Sotheby’s a Londra nell'ottobre 2022, l'opera "Tempo Moderno" del 1962, realizzata con smalto, grafite, carta e tela (dimensioni 180 x 181 cm), è stata battuta per un prezzo netto di 1.900.000 euro. Con l’aggiunta delle commissioni d’acquisto, il martello si è fermato a 2.334.000 euro, superando di gran lunga la stima iniziale di 800.000-1.200.000 euro. Un vero exploit che ha consolidato lo status di Schifano come uno dei protagonisti del mercato artistico internazionale.
Pochi giorni prima, a Parigi, Christie’s aveva registrato un altro risultato eccezionale: l’opera "La stanza dei disegni", realizzata sempre nel 1962 e di dimensioni 160 x 180 cm, era stata aggiudicata per 1.050.000 euro. Con le commissioni, il prezzo finale ha raggiunto 1.302.000 euro, partendo da una stima iniziale di 800.000-1.000.000 euro. Due record ravvicinati che hanno ulteriormente spinto verso l'alto le quotazioni delle opere degli anni Sessanta.
Gli Anni Settanta: Opportunità di Investimento
Se il treno delle opere degli anni Sessanta è ormai passato, il mercato offre ancora possibilità interessanti con le opere degli anni Settanta. Questi lavori, pur essendo meno noti e quotati, rappresentano un investimento potenzialmente redditizio per il medio-lungo termine. Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione ad alcuni aspetti cruciali: la provenienza, le autentiche e le mostre a cui le opere hanno partecipato. Il mercato di Schifano non è esente dalla presenza di opere dubbie, motivo per cui è essenziale rivolgersi a professionisti e verificare ogni dettaglio prima di procedere con l’acquisto.

Mario Schifano, eseguito a metà anni 70, titolo e firma 'MILANO Schifano' (sul retro), 70 x 100 cm, foto by Christie's.
Una Star Internazionale
Con il 75% delle vendite realizzate in Italia e il restante 25% distribuito tra Stati Uniti, Regno Unito, Germania e Francia, Mario Schifano sta progressivamente conquistando una dimensione internazionale, proprio come lui stesso si definiva in vita. Le sue collaborazioni con figure di spicco come Andy Warhol, la sua amicizia con i Rolling Stones e la stima del critico d’arte Maurizio Calvesi hanno contribuito a cementare il suo status di artista visionario e geniale. Tuttavia, la sua vita turbolenta, segnata da una dipendenza dalla droga, gli ha valso il soprannome di “Artista Maledetto”.
Un Indice in Crescita Costante
L’indice di prezzo delle opere di Mario Schifano è passato da un valore di 100 nel 2000 a 288,84 nel 2024, con un incremento complessivo del 188,84% in 24 anni. Questo corrisponde a un tasso medio annuo composto (CAGR) del 4,52%, che testimonia una crescita stabile e costante nel tempo. Investire in arte, dunque, può rivelarsi non solo un piacere culturale, ma anche una strategia finanziaria intelligente.
Consigli per gli Investitori
Chi desidera investire in Mario Schifano dovrebbe puntare sulle opere degli anni Settanta, analizzandole attentamente e rivolgendosi a gallerie e case d’asta di fiducia. Considerata la crescente internazionalizzazione del suo mercato, è plausibile che le sue quotazioni continuino a salire nei prossimi anni, rendendo Schifano un nome sempre più richiesto sia in Italia che all’estero.
In conclusione, possiamo definirlo folle, o persino matto da legare, ma Mario Schifano resta, senza dubbio, un genio. Un artista capace di rivoluzionare la Pop Art italiana e di lasciare un segno indelebile nel panorama culturale del Novecento. Oggi, il suo mercato vola verso vette inimmaginabili, offrendo opportunità per chi ha la lungimiranza e la passione di investire nel suo talento senza tempo. Noi della Gazzetta dell'Arte crediamo in lui!
Tommaso Masi
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