Il film I colori della tempesta di Roberto Dordit, presentato al Bif&st di Bari, è ispirato alla vera storia del soprintendente Pasquale Rotondi, interpretato da Simone Liberati, che durante la Seconda guerra mondiale salvò oltre settemila opere d’arte dalle razzie naziste. Con l’aiuto di pochi fidati, tra cui la moglie Zea Bernardini e l’autista Pasquale Petrelli, Rotondi mise in salvo capolavori come La Muta di Raffaello e La Tempesta di Giorgione, trasferendoli segretamente in Vaticano. Il film si concentra sulle difficoltà e i pericoli affrontati, mostrando figure storiche come Palma Bucarelli e Fernanda Wittgens. Dordit sottolinea come l’impresa di Rotondi sia stata a lungo dimenticata, nonostante studi e mostre recenti abbiano contribuito a riscoprirla. Prodotto da Qualityfilm con Rai Cinema, il film ha il sostegno del Ministero della Cultura e della Fondazione Marche Cultura.
L’8 aprile, Christie’s Paris inaugura la 20th & 21st Century Art Week con l’asta dedicata alla prestigiosa collezione di Lise e Roland Funck-Brentano, stimata tra 4,5 e 7 milioni di euro. Tra i lotti principali spiccano Relief rond en quatre hauteurs (1937) di Sophie Taeuber-Arp, con una stima tra 1,9 e 2,5 milioni di euro, e Peinture (1954) di Pierre Soulages, valutata tra 1 e 1,5 milioni di euro. La collezione comprende anche opere di Hans Hartung, Jesús Rafael Soto, Francis Picabia, Kees van Dongen e Victor Vasarely, con sei lavori inediti sul mercato.
La collezione riflette il raffinato gusto dei Funck-Brentano, noti mecenati parigini con radici nelle élite intellettuali francesi e tedesche. L’asta segna un evento di rilievo nel mercato dell’arte, in particolare per Taeuber-Arp, il cui lavoro sta guadagnando nuova attenzione grazie a recenti mostre internazionali.
Sophie Taeuber-Arp e il mercato dell’arte – L’influenza dell’artista svizzera su artisti e designer contemporanei è riconosciuta, con le sue opere rare e molto ambite. Un suo "Relief rond en quatre hauteurs", acquistato nel 1937 da Michel Seuphor e donato ai Funck-Brentano, potrebbe ottenere un importante risultato d’asta, grazie al rinnovato interesse generato da mostre recenti al Kunstmuseum Basel, Tate Modern e MoMA.
Il caso del "Trittico di Leonforte" – Attribuito al Beato Angelico, il dipinto è stato al centro di dispute sulla sua autenticità e proprietà. Dopo essere stato esportato legalmente in Svizzera nel 2016 con un attestato di libera circolazione (poiché ritenuto una copia ottocentesca), è stato venduto all’asta nel 2025 per oltre 700mila franchi. L’Italia, ora interessata a recuperarne il possesso, potrebbe incontrare ostacoli legali, poiché l’eventuale revoca dell’attestato e l’assistenza giudiziaria svizzera dipendono da criteri giuridici complessi e precedenti specifici.

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