Le Notizie del 18 e 19 Marzo

Pubblicato il 19 marzo 2025 alle ore 20:22

Il mercato delle stampe cresce: marzo il mese d’oro per le fiere internazionali: Il mercato delle stampe sta vivendo un periodo florido, con un aumento significativo degli acquisti da parte dei collezionisti facoltosi. Secondo l’Art Basel & UBS Survey of Global Collecting, nel 2023 e nella prima metà del 2024 gli HNWI hanno acquistato il 35% di stampe in più rispetto agli anni precedenti.

Marzo si conferma il mese delle stampe, con importanti fiere in tutto il mondo. La London Original Print Fair, che si tiene dal 20 al 23 marzo 2025, celebra il suo 40º anniversario con un numero record di espositori, evidenziando il crescente interesse per le stampe contemporanee. In programma anche la Paris Print Fair (27-30 marzo), che si inserisce nella settimana del disegno francese, e la storica IFPDA Print Fair di New York, che riunisce grandi nomi come Hauser & Wirth e Pace Prints.

New entry nel panorama fieristico è la Brooklyn Fine Art Print Fair, che debutta dal 27 al 30 marzo, con un focus sulle gallerie emergenti e sui giovani artisti. L’interesse crescente per la stampa è dimostrato anche dai risultati d’asta, con record per artisti come Leonardo, Van Dyck e Magritte.

La stampa si conferma dunque una scelta popolare tra collezionisti e gallerie, con un mercato sempre più diversificato tra opere storiche e produzioni contemporanee.

 

Cessione occasionale di opere d’arte: non imponibile ai fini Irpef

La Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Torino ha stabilito che la vendita occasionale di un’opera d’arte da parte di un collezionista privato non genera reddito imponibile ai fini Irpef, in assenza di abitualità o intento speculativo.

La controversia è nata da un accertamento dell’Agenzia delle Entrate che contestava a una contribuente un reddito imponibile derivante dalla vendita di un’opera ricevuta in donazione nel 1997. Secondo l’Agenzia, la transazione costituiva un’operazione speculativa occasionale e quindi soggetta a tassazione, con l’applicazione di imposte e sanzioni per oltre 114.000 euro.

La Corte ha invece accolto il ricorso della contribuente, evidenziando l’assenza di elementi che dimostrassero un’attività commerciale o speculativa. La sentenza richiama l’orientamento della Cassazione (Cass. n. 6874/2023), distinguendo tra mercanti d’arte, speculatori occasionali e collezionisti privati. La detenzione ventennale dell’opera e la mancanza di altre vendite hanno confermato la natura privata della transazione.

La decisione ribadisce che la tassazione delle plusvalenze si applica solo in presenza di un’attività commerciale abituale o speculativa, indipendentemente dalla destinazione del ricavato.

 

Sotheby's e Pace Gallery: una partnership strategica in evoluzione

Sotheby's e Pace Gallery stanno negoziando un accordo che potrebbe ridefinire il mercato dell'arte, con la casa d’aste interessata a entrare nella proprietà della galleria. La collaborazione nasce dalle difficoltà economiche di Pace, che deve sostenere ingenti costi operativi, tra cui l’affitto della sua sede a Chelsea per 700mila dollari al mese.

Sotheby’s, nonostante il calo delle vendite in asta (-23% nel 2024), ha rafforzato il settore delle private sales (+17%) e potrebbe beneficiare dell’esperienza galleristica di Pace per espandere ulteriormente questo segmento. Il sostegno economico arriva da ADQ, il fondo sovrano di Abu Dhabi, che nel 2024 ha investito 1 miliardo di dollari nella casa d’aste.

Un altro aspetto chiave dell’accordo potrebbe essere la condivisione degli spazi: la nuova sede di Sotheby’s nel Breuer Building a New York potrebbe non essere sufficiente per le esposizioni, rendendo l’ampia sede di Pace una risorsa strategica.

Le trattative continuano, lasciando intravedere un modello innovativo di collaborazione tra case d’asta e gallerie nel mercato dell’arte.

 

Il valore attuale dell’arte rubata dall’Isabella Stewart Gardner Museum

Il 18 marzo 1990, due ladri travestiti da poliziotti rubarono 13 opere dal Gardner Museum di Boston, in quello che è considerato il più grande furto d'arte della storia. Tra le opere trafugate spiccano Il concerto di Vermeer e Cristo nella tempesta sul mare di Galilea di Rembrandt.

All'epoca il valore stimato del bottino era di oltre 200 milioni di dollari, ma nel 2000 un agente dell’FBI lo rivalutò a 500 milioni di dollari. Nel 2013, lo storico mercante Otto Naumann stimò il valore delle opere in circa 1 miliardo di dollari, con il solo Vermeer valutato 500 milioni. Il passare del tempo, l’inflazione e la crescente rarità di questi capolavori rendono plausibili stime ancora più elevate.

Il museo mantiene ancora le cornici vuote e offre una ricompensa di 10 milioni di dollari per informazioni utili al recupero delle opere. Per il 35º anniversario del furto, è stata realizzata un’installazione sonora che ricrea l'atmosfera del dipinto rubato di Rembrandt.

 

Lisbona si arricchisce di un nuovo museo: apre il Macam

Il 22 marzo 2025 apre a Lisbona il Museu de Arte Contemporânea Armando Martins (Macam), un nuovo museo privato che ospiterà la collezione di 600 opere raccolte dall'imprenditore Armando Martins. Il museo trova casa nel Palácio dos Condes da Ribeira Grande, un edificio storico del XVIII secolo ristrutturato per includere spazi espositivi, un ristorante, un bar, un auditorium e persino un hotel a cinque stelle.

Martins ha iniziato la sua collezione più di cinquant’anni fa, e oggi include importanti artisti portoghesi del XX secolo, come Amadeo de Souza-Cardoso, Paula Rego e Julião Sarmento, oltre a nomi internazionali come Marina Abramovic e Olafur Eliasson. Oltre alla collezione privata del fondatore, il Macam ospiterà anche mostre temporanee con opere di altre collezioni, rendendolo uno spazio dinamico e aperto.

Lisbona si conferma così una città in piena espansione artistica: l’apertura del Macam segue il recente rilancio del Centro de Arte Moderna Gulbenkian e l’imminente inaugurazione di un museo dedicato a Julião Sarmento. Un segnale che la capitale portoghese sta diventando sempre più un polo d’attrazione per l’arte moderna e contemporanea.

 

Il TEFAF, la fiera d’arte più esclusiva d'Europa, ha presentato una straordinaria selezione di capolavori. Tra le opere di spicco:

  • La Natività con la Fuga in Egitto di Bernardo Luini, un’opera del XVI secolo che incanta per la sua grazia.
  • San Pietro in Prigione di Guercino, che segna un’evoluzione nel dinamismo delle composizioni del pittore.
  • Ritratto dell’artista (?) che presenta la Vergine in preghiera di Michael Sweerts, una rara tela fiamminga recentemente acquistata da una fondazione olandese.
  • Ritratto di Madre Jerónima de la Fuente di Diego Velázquez, che esplora la devozione di due figure femminili moderne dell’epoca.
  • Spanische Tänzerin di Alexej von Jawlensky, un’opera espressionista che cattura il movimento e l’emozione.
  • Mare = Ballerina di Gino Severini, un esempio di futurismo dinamico.
  • Pannello di pietra dura raffigurante una volpe, proveniente dalla collezione di Luigi XIV, un pezzo raro e prezioso.
  • La Sedia in Miniatura della Granduchessa Vladimir di Carl Fabergé, un raffinato oggetto di oreficeria.
  • The Dutch Tribute e West Lake, un paravento cinese della dinastia Qing, simbolo dell'eccellenza nella laccatura.
  • Ritratto della Marquesa de Caballero di Francisco Goya, che affascina per il suo realismo e l’intensità emotiva.
  • Madonna con Bambino e Santa Maria Maddalena di Tiziano, una tela che rivela modifiche durante il processo creativo.
  • Ville du midi-Village di Massimo Campigli, un dipinto geometrico che esprime la sua visione artistica.
  • Prince William Nii Nortey Dowuona di Gustav Klimt, un ritratto che mescola naturalismo e simbolismo.

Questa selezione mette in luce la varietà e la ricchezza della storia dell’arte, dalle opere antiche a quelle moderne, dimostrando l’unicità del TEFAF come vetrina di eccellenza artistica.

 

La monografica su Giovanni Fattori, ospitata a Palazzo Xnl di Piacenza, è una celebrazione imperdibile del maestro macchiaiolo in occasione del bicentenario della sua nascita. La mostra, dal titolo Giovanni Fattori (1825-1908). Il “genio” dei Macchiaioli, si apre al pubblico dal 29 marzo al 29 giugno 2025, in un ambiente elegante ristrutturato dall’architetto Michele De Lucchi, accanto alla Pinacoteca Ricci Oddi.

Curata da esperti del XIX secolo come Fernando Mazzocca e Giorgio Marini, l’esposizione mette in luce la modernità di Fattori, capace di esprimere sia la realtà quotidiana che emozioni universali attraverso un linguaggio artistico innovativo. La mostra, che raccoglie quasi un centinaio di dipinti e una selezione di opere grafiche, rivela il profondo legame di Fattori con l'umanità, esprimendo una condizione esistenziale di equilibrio tra il personale e l'universale.

Il percorso espositivo è suddiviso in sezioni tematiche che accompagnano il visitatore attraverso l’evoluzione creativa dell’artista, esplorando diversi aspetti della sua produzione: dai primi studi sulla macchia durante le guerre risorgimentali, alle grandi battaglie, fino alla vita quotidiana del soldato e ai ritratti. Particolarmente significativa è la parte dedicata agli anni di Castiglioncello, luogo che influenzò profondamente il suo stile e lo portò a sperimentare il nuovo formato longitudinale, ideale per rappresentare ampie vedute panoramiche.

Il ritorno alla Maremma negli anni Ottanta, con il suo paesaggio e la sua vita agreste, ispirò la fase finale della sua produzione, incentrata sulla simbiosi tra uomo e natura, rappresentata soprattutto dai butteri e dagli animali. Questo periodo segnò un’evoluzione poetica e stilistica, che avrebbe influenzato le successive generazioni, come dimostra il critico Oscar Ghiglia che nel 1913 riconobbe nell’opera di Fattori una rilevanza moderna e universale.

Il catalogo della mostra, edito da Dario Cimorelli, funge da strumento di studio e approfondimento, con saggi dei curatori, contributi di esperti e una sezione di apparati curata da Stefano Bosi. La mostra non solo celebra la genialità di Fattori, ma ne sottolinea anche l’attualità, portando alla luce la sua capacità di captare le emozioni universali attraverso una pittura straordinariamente moderna.

 

Christie’s e Sotheby’s si stanno sfidando a colpi di aste in Arabia Saudita, con entrambe le case d'asta che cercano di consolidare la propria presenza nel Regno, un mercato che sta crescendo rapidamente per quanto riguarda l'arte e il lusso. La prima mossa è stata di Christie’s, che lo scorso settembre ha annunciato l’apertura di una sede permanente a Riyadh, con l’obiettivo di servire una clientela sempre più giovane e appassionata. La casa d'aste ha già una solida base di collezionisti sauditi e punta a sviluppare ulteriormente il mercato, includendo opere di artisti locali e internazionali, così come gioielli e oggetti di lusso.

Sotheby’s ha risposto con una vendita spettacolare a Diriyah, il 8 febbraio 2025, che ha visto l’offerta di oltre 100 lotti. La selezione di opere spaziava dai capolavori del Novecento, come il «L’État de veille» di René Magritte (venduto per 1,2 milioni di dollari), a pezzi di artisti locali di grande valore, come «Then?» di Louay Kayyali, che ha raggiunto il record di 900mila dollari. Anche gli artisti sauditi hanno visto un grande successo, con il lavoro di Mohammed Al Saleem che ha superato i 660mila dollari. Oltre all’arte, Sotheby’s ha messo in vendita anche memorabilia sportivi, come una maglia di Michael Jordan, venduta per 960mila dollari, e articoli di lusso come una Birkin Himalaya di Hermès, passata di mano per 336mila dollari.

La cifra finale della vendita di Sotheby’s è stata di 17,3 milioni di dollari, con partecipanti provenienti da 45 paesi, di cui più del 30% sotto i 40 anni. Questo segna un forte segnale per l’espansione del mercato d’asta in Arabia Saudita, con una nuova generazione di acquirenti pronti a fare la loro parte. Ora, si attende la risposta di Christie’s, che avrà la sua contromossa entro la fine dell’anno, con l’apertura della sua sede ufficiale e l’intensificarsi della sua attività nella regione.

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