1) Gursky e l’arte classica: la potenza di un dialogo: Alla galleria Sprüth Magers di New York, Andreas Gursky presenta la mostra Inherited Images (14 marzo-19 aprile 2025), in cui le sue fotografie dialogano con opere di maestri del passato come Pieter Brueghel il Vecchio, J.M.W. Turner e Carl Gustav Carus.
L’artista esplora il rapporto tra immagini contemporanee e classiche, accostando le proprie opere a facsimili ingranditi di dipinti storici. Lützerath (2023), che ritrae attivisti sugli alberi contro lo scavo di una miniera di carbone, è esposta accanto a La caduta degli angeli ribelli (1562) di Brueghel, suggerendo un parallelismo tra battaglie politiche e mitologiche. Malediven (2023), con il suo scenario notturno, si lega a Pescatori in mare di Turner, richiamando il tema dell’interdipendenza tra natura e società.
Infine, Aletschgletscher II (2024) confronta lo stato attuale del ghiacciaio svizzero con una foto del 1993 dello stesso Gursky, rievocando dipinti romantici come Il mare di ghiaccio di Chamonix (1825-27) di Carus. La mostra enfatizza il contrasto tra la bellezza del paesaggio e la sua imminente distruzione, invitando a una riflessione sulla crisi climatica e sul ruolo dell’arte nella rappresentazione del mondo contemporaneo.
2) Londra estende il regime di importazione esente da imposte per opere d’arte
Il Governo britannico ha annunciato l’estensione del regime di ammissione temporanea (TA) da due a quattro anni, consentendo l’importazione di opere d’arte e oggetti d’antiquariato senza dazi, purché riesportati entro il nuovo termine. La misura mira a sostenere il mercato dell’arte di Londra, che ha sofferto un calo del 16% nel commercio transfrontaliero tra il 2022 e il 2023, aggravato dall’uscita del Regno Unito dall’UE.
Secondo Anthony Browne, presidente della British Art Market Federation (Bamf), l’aumento della burocrazia post-Brexit ha reso più difficile l’importazione, portando a un incremento delle richieste di TA. L’estensione offre ai commercianti maggiore flessibilità, riducendo la pressione di vendere rapidamente.
Il provvedimento si inserisce in una strategia più ampia per mantenere Londra competitiva rispetto ai mercati di New York e Hong Kong, che non applicano dazi sull’arte. Il ministro Chris Bryant ha ribadito l’impegno del Governo laburista di Keir Starmer a proteggere il primato del Regno Unito nel settore.
La Bamf continua a negoziare con il Governo su altre questioni, tra cui la semplificazione delle normative antiriciclaggio e la reintroduzione delle materie artistiche nelle scuole, essenziali per formare nuove generazioni di esperti d’arte.
3) Artemisia Gentileschi: oltre il mito, l’arte
Dal 19 marzo al 3 agosto 2025, il Musée Jacquemart-André di Parigi ospita la mostra Artemisia. Eroina dell’arte, che punta a restituire alla pittrice una lettura più centrata sulla sua produzione artistica piuttosto che sulla sua biografia.
Curata da Patrizia Cavazzini, Maria Cristina Terzaghi e Pierre Curie, l’esposizione esplora la formazione di Artemisia nella bottega del padre Orazio Gentileschi e il periodo fiorentino, dove raggiunse notorietà diventando la prima donna ammessa all’Accademia del Disegno. Si evitano le letture eccessivamente romanzate della sua vita e si trascura volutamente il periodo napoletano, già oggetto di mostre recenti.
Tra le opere esposte:
- Susanna e i vecchioni (1610) da Pommersfelden
- Giuditta decapita Oloferne (1620)
- Ulisse scopre Achille fra le figlie di Licomede (1641), mai uscito da Milano
- Ester e Assuero (1628-35) dal Metropolitan di New York
- Allegoria dell’Inclinazione (1615-16), restaurata di recente
L’esposizione parigina è la prima monografica su Artemisia dal 2012 e intende consolidare il suo riconoscimento come una delle grandi protagoniste della pittura del Seicento.
4) Berlino restituisce e riacquista due dipinti confiscati dai nazisti
La Stiftung Preussischer Kulturbesitz (Spk) ha restituito agli eredi di Bruno Cassirer due dipinti confiscati dai nazisti nel 1938, per poi riacquistarli e riportarli nella Alte Nationalgalerie di Berlino.
Le opere in questione sono:
- "Ritratto di Bruno Cassirer" (1911) di Max Liebermann, già esposto al secondo piano del museo
- "Il padre di Bruno Cassirer sul letto di morte" (1924) di Max Slevogt, che sarà esposto nel 2026
Cassirer, editore e gallerista di origine ebraica, fu costretto a fuggire in Inghilterra nel 1938, mentre la sua collezione d’arte venne confiscata e venduta all’asta tra il 1941 e il 1944. I due dipinti finirono poi nella collezione del Museo Statale di Berlino Ovest, provenienti dal mercante Wolfgang Gurlitt, noto per aver trattato opere di origine illecita.
Nonostante la mancanza di documentazione diretta, la ricerca sulla provenienza ha dimostrato un’altissima probabilità che i dipinti appartenessero alla collezione Cassirer. Questo caso rappresenta un ulteriore passo avanti nei processi di restituzione delle opere trafugate dal regime nazista.

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