L’impatto delle "smartphonegrafie" nel tempo delle Big Tech: Oggi tutti siamo prosumer, produttori e consumatori di immagini, soprattutto attraverso gli smartphone. Queste smartphonegrafie non solo documentano la quotidianità, ma interagiscono con gli utenti, diventando elementi dinamici e performativi. Tuttavia, mentre miliardi di persone condividono immagini sui social, le Big Tech traggono enormi profitti dalla raccolta e vendita dei metadati.
L’immagine digitale ha assunto un ruolo centrale nell’intelligenza artificiale e nelle reti neurali, ma il web odierno è altamente controllato dalle grandi aziende tecnologiche, che indirizzano e monetizzano i dati visivi. Ciò solleva questioni sulla privacy, la libertà di espressione e il consumo energetico legato all’archiviazione nel Cloud.
Inoltre, la fotografia digitale non è più una semplice registrazione della realtà: ogni scatto è già mediato dagli algoritmi dello smartphone, che elaborano l’immagine sulla base di dati precedenti. Questo nuovo paradigma visivo pone in discussione la fotografia come documento fedele della realtà, trasformandola in un costrutto complesso in cui l’algoritmo è co-creatore dell’immagine. Di fronte a questa nuova ontologia, la sfida è comprendere come il digitale ridefinisca il nostro rapporto con la realtà visiva.
Oslo riscopre il "Modernismo gotico"
Dal 27 febbraio al 15 giugno 2025, il Museo Nazionale della Norvegia ospita la mostra "Gothic Modern. Dall’oscurità alla luce", che esplora il legame tra l'estetica gotica e l'arte moderna tra il 1875 e il 1925.
L'esposizione, con oltre 200 opere da musei europei come l'Ateneum di Helsinki e l'Albertina di Vienna, accosta capolavori di artisti moderni come Munch, Schiele, Beckmann e Kirchner a maestri del passato come Dürer, Cranach e Holbein. I temi trattati spaziano tra morte, fede, sessualità e ruoli sociali, rivelando affinità tra il gotico medievale e la sensibilità esistenziale del primo Novecento.
Sette sezioni tematiche guidano il percorso espositivo, con confronti suggestivi tra antiche danze macabre e opere moderne. Tra i capolavori esposti spiccano Vampiro di Munch, Scheletro con sigaretta accesa di Van Gogh e Autoritratto con la Morte di Böcklin, testimoni di un "altro Modernismo" dalle tinte oscure e introspettive.
Il Kunsthistorisches Museum esplora il rapporto tra uomo e natura
Dal 11 marzo al 29 giugno 2025, il Kunsthistorisches Museum di Vienna ospita la mostra "Arcimboldo, Bassano, Bruegel. I tempi della natura", che approfondisce il rapporto tra uomo e natura tra Medioevo e Rinascimento. Se nel Medioevo la natura era vista come minacciosa, nel Rinascimento divenne fonte di studio e ispirazione artistica.
L’esposizione raccoglie un centinaio di opere, tra dipinti, sculture, arazzi e documenti, suddivisi in otto sezioni. Protagonisti sono Giuseppe Arcimboldo, noto per le sue composizioni vegetali e pittore alla corte asburgica; Pieter Bruegel il Vecchio, con le sue celebri rappresentazioni delle stagioni; e Jacopo Bassano, autore di scene di vita contadina, molto apprezzato nelle collezioni nobiliari europee.
Prestiti prestigiosi, come studi botanici di Leonardo da Vinci dalla Royal Library di Windsor e opere di Albrecht Dürer, arricchiscono il percorso espositivo, evidenziando il legame tra arte e scienza nel XVI secolo.

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