Art Basel Miami Beach. Il resoconto delle fiere in Florida

Pubblicato il 8 gennaio 2025 alle ore 12:22

Art Basel Miami Beach 2024. Courtesy Art Basel (Artribune)

Art Basel Miami Beach 2024: nuova leadership, nuovo equilibrio

Con oltre 75.000 visitatori, si è chiusa domenica 8 dicembre 2024 una memorabile edizione di Art Basel Miami Beach, la prima sotto la presidenza di Donald Trump e con la direzione innovativa di Bridget Finn. La nuova guida ha puntato non solo sul commercio, ma anche su educazione, accessibilità e scoperta, con un occhio di riguardo per le gallerie emergenti e le sezioni curate.

L’edizione di quest’anno ha ospitato 286 espositori provenienti da 38 Paesi, di cui 34 alla loro prima partecipazione, con una netta predominanza americana: ben due terzi degli espositori provenivano dalle Americhe. L’evento ha attirato i rappresentanti di almeno 230 musei, fondazioni e istituzioni d’arte di rilievo mondiale, consolidando il ruolo di Art Basel come epicentro del mercato globale.

Ripensare il mercato: qualità e accessibilità

Secondo gli osservatori internazionali e i commenti raccolti dalle gallerie italiane, il mercato dell’arte si sta orientando verso una maggiore diversificazione, con un’offerta meno focalizzata sulle opere multimilionarie e più attenta ai giovani collezionisti. Questa strategia riflette una consapevolezza crescente: puntare su gamme di prezzo accessibili e opere che combinano valore estetico e investimento sicuro, per coinvolgere una base più ampia e dinamica di acquirenti.

Il secondo mercato si è dimostrato particolarmente agile nel rispondere alle richieste, attingendo dalle recenti aste di New York per proporre opportunità uniche. I collezionisti più esperti hanno approfittato di condizioni favorevoli per aggiudicarsi pezzi significativi, mentre il mercato primario continua a calibrare la sua offerta, bilanciando sicurezza e innovazione per chiudere il 2024 con slancio positivo.

Questa edizione di Art Basel non solo ha confermato il suo ruolo di termometro del mercato, ma ha anche messo in luce un cambio di paradigma: la ricerca di equilibrio tra tradizione e apertura verso il futuro.

Vendite ad Art Basel Miami Beach 2024: successi e strategie

Fin dal primo giorno, Art Basel Miami Beach ha visto le gallerie presenti al Miami Beach Convention Center impegnate nel comunicare vendite e trattative di alto profilo. Tra le opere di punta, spiccava il dipinto Couple with Cup (1969) di Pablo Picasso, proposto da Acquavella per 30 milioni di dollari, che però non ha trovato un acquirente. Stessa sorte per Abstraktes Bild (1990) di Gerhard Richter, esposto dalla Helly Nahmad Gallery e valutato intorno ai 27 milioni di dollari.

Nonostante alcune opere iconiche abbiano mancato la vendita, il mercato non è stato privo di successi significativi. Hauser & Wirth ha venduto un lavoro di David Hammons per 4,75 milioni di dollari, mentre David Zwirner ha collocato un’opera di Yayoi Kusama per 3,5 milioni. Keith Haring si è confermato un nome forte, con una vendita da 2 milioni di dollari tramite Gladstone Gallery. Tra le transazioni rilevanti, anche una scultura di Georg Baselitz ceduta da Thaddaeus Ropac per oltre 2,6 milioni e il lavoro Meat di Maurizio Cattelan, presentato da Gagosian per 850.000 dollari.

I grandi nomi e le sfide delle valutazioni elevate

Le opere dai prezzi più elevati, però, hanno incontrato maggiori difficoltà nel trovare compratori. Il Ethel Scull (1963) di Andy Warhol, offerto da Gagosian a 10 milioni di dollari, non è stato acquistato, così come un dipinto di Joan Mitchell proposto nello stesso range di prezzo da Pace Gallery.

Al contrario, il mercato ha mostrato una maggiore dinamicità per le opere in fasce di prezzo più accessibili. Molte di queste sono state vendute rapidamente, con diverse transazioni concluse addirittura prima dell’inizio ufficiale della fiera. Questo riflette una tendenza sempre più evidente: le gallerie si orientano verso una strategia che bilancia il prestigio dei grandi nomi con una proposta più accessibile e attenta alle esigenze di collezionisti diversificati.

Art Basel Miami Beach 2024, dunque, ha confermato come il successo delle vendite non dipenda solo dai nomi in cartellone, ma anche da una capacità di adattamento ai cambiamenti del mercato e al mutare delle priorità dei collezionisti.

Gallerie italiane ad Art Basel Miami Beach 2024: tra risultati concreti e riflessioni

Le gallerie italiane presenti ad Art Basel Miami Beach hanno vissuto un’edizione fatta di luci e ombre, dove il lavoro preparatorio e la qualità delle proposte hanno giocato un ruolo determinante. Alfonso Artiaco, ad esempio, ha portato un mix di opere di artisti internazionali come Maria Thereza Alves, Cy Twombly, e Jannis Kounellis, segnalando un risultato “moderato” con vendite già concluse, tra cui quelle di Vera Lutter e Diego Cibelli, e trattative ancora aperte per lavori di Juan Uslè e Sol LeWitt. Nonostante alcune fasi di rallentamento nella partecipazione del pubblico dopo il primo giorno, Artiaco rimane ottimista, notando come i collezionisti si mostrino più riflessivi, ponderando con attenzione i loro acquisti.

Per Alberta Pane, invece, la fiera ha rappresentato una conferma dell’importanza del lavoro pre-evento, specialmente con le istituzioni. Nella sezione Survey, la sua galleria ha presentato un’eccezionale collezione di opere di Claude Cahun, molto rare sul mercato, che hanno attirato l’attenzione di collezionisti e istituzioni, portando a vendite tra i 3.500 e i 70.000 euro.

Mazzoleni ha raccolto entusiasmo per le opere di Marinella Senatore, vendute in un range tra i 15.000 e i 50.000 dollari, mentre Mel Bochner, John Baldessari e Salvo hanno riconfermato il loro appeal su scala globale. Il loro stand, dedicato al linguaggio dell’arte come espressione umana, ha trovato una forte connessione con il pubblico.


Il palcoscenico di Untitled: nuove prospettive per l’arte emergente

Nel vivace contesto delle fiere satellite, Untitled ha rappresentato una piattaforma importante per diverse gallerie italiane, offrendo un’alternativa più accessibile rispetto alla frenesia di Art Basel. Tra i partecipanti, L.U.P.O. Lorenzelli Projects di Milano ha fatto il suo debutto nella sezione Nest, dedicata agli emergenti, ottenendo riscontri positivi sia in termini di vendite che di relazioni costruite con collezionisti americani. Le opere di Giuseppe Mulas e Seoul Seong Jin Jeong, con prezzi tra i 5.000 e i 15.000 euro, hanno riscosso un interesse notevole, consolidando l’ingresso della galleria nel mercato statunitense.

Anche The Flat – Massimo Carasi ha registrato risultati eccellenti con le opere di Paolo Cavinato, alcune delle quali sono andate rapidamente sold out e si preparano a raggiungere collezioni in Messico, Texas e Florida. Le creazioni più sperimentali, come i “funghi” galvanizzati in rame di Stefano Caimi o le sculture del duo Lemaire-Touron, hanno trovato terreno fertile tra i giovani collezionisti americani, sottolineando un forte interesse per il design artistico innovativo.

Infine, la Galleria Studio G7, veterana di Untitled, ha chiuso la sua quarta partecipazione con vendite per tutti gli artisti in mostra. Le opere di Jacopo Mazzonelli, Daniela Comani, Franco Guerzoni e Giulia Dall’Olio hanno trovato acquirenti entusiasti, con prezzi che andavano dai 1.700 ai 30.000 dollari, dimostrando come il pubblico americano apprezzi sempre più l’arte italiana contemporanea.


Conclusioni

Le esperienze delle gallerie italiane ad Art Basel Miami Beach e ad Untitled sottolineano l’importanza di diversificare le strategie. Se il contesto internazionale resta complesso e sfidante, la qualità dell’offerta e la capacità di creare connessioni solide con il pubblico locale si confermano strumenti essenziali per ottenere risultati, sia immediati che a lungo termine.

Le informazioni riportate sono tratte da Artribune

 

Tommaso Masi 11/12/2024

 

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